10 gennaio. È divampato un rogo a partire da un bracere acceso per resistere alle rigide temperature di questi giorni da chi bivacca tra le masserizie delle Officine Grandi Motori, su corso Vercelli. Il presidente del Comitato Spontaneo Aurora spiega: “Le Ogm sono diventate un hotel per clochard e personaggi di cui ignoriamo la provenienza. Ci sono accampamenti ovunque e gli incendi rischiano di causare ancora più problemi di quelli con cui conviviamo da anni“
9 gennaio. Oggi i dipendenti della cooperativa Serenissima, che gestisce il servizio mensa al BiT, agenzia dell’Onu che si occupa di giustizia sociale e diritti nel mondo del lavoro, hanno deciso di non lavorare. Lo sciopero è stato messo in pratica dopo la comunicazione di trasferimenti non graditi e arbitrari cambi e riduzioni degli orari di lavoro. Alcuni borsisti del Bureau International du Travail (BiT) hanno espresso solidarietà esponendo dei cartelli e invitato coloro che lavorano all’interno della struttura di corso Unità d’Italia a non usufruire del servizio mensa, un invito raccolto dal novanta per cento degli utenti.

L’anno nuovo è iniziato con un gran vociare da parte del governo sui Cie e il rinnovamento complessivo della macchina delle espulsioni. Notevole la mole di notizie che nei primi giorni di gennaio ha occupato le pagine dei giornali; dalle dichiarazioni del ministro dell’interno Minniti sull’apertura di nuovi Cie con il seguito di dichiarazioni critiche e lamentele politiche, alla circolare inviata dal capo della Polizia Gabrielli ai prefetti d’Italia sulle direttive per un controllo capillare del territorio alla ricerca degli irregolari, il tema è al centro del dibattito pubblico.
Tante le cose dette e scritte, ma per capire sul serio cosa c’è dietro i proclami e gli slogan è necessaria un’azione lucida di discernimento tra ciò che è propaganda e ciò che non lo è. Un lavoro non facile da fare tanto siamo abituati a prendere tutto quel che esce dalla bocca dei politici come merda placcata princisbecco.
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6 gennaio. Il giorno dell’Epifania, poco dopo i festeggiamenti del milionesimo visitatore della Reggia di Venaria, i dipendenti della Coop Culture che lavorano all’interno della struttura sabauda hanno incrociato le braccia. Hanno deciso di non aspettare in pace la risposta e le promesse da parte del Consorzio della Reggia, della cooperativa e della Regione rispetto alle loro richieste sulle condizioni contrattuali e a proposito delle ore di servizio da svolgere e guastare le previsioni sul flusso di turisti in arrivo per quest’ultimo week-end lungo della tranche delle feste natalizie. Ma la Coop Culture ha precettato ventitrè adetti sotto contratto e chiamato una dozzina di lavoratori esterni alla cooperativa riuscendo così a garantire l’apertura delle mostre e l’accoglienza dei visitatori.

I luoghi di produzione costituiscono la città, il loro profitto è ciò che determina l’andamento dei flussi, e al giorno d’oggi, in maniera sempre più pervasiva, impongono forme di razionalizzazione delle relazioni sociali in cui l’immagine e il marketing del paesaggio della città risultano fondamentali per la sua stessa messa a valore. Nell’odierno panorama torinese due sono gli edifici particolarmente pregni di significato in questo senso: il grattacielo di Intesa Sanpaolo e la Nuvola Lavazza, luoghi che plasmano la materia urbana contemporanea così come la fabbrica forgiò quella del XIX secolo.
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5 gennaio. Mentre la famiglia minacciata dallo sfratto era fuori casa la polizia e i subordinati del padrone di casa, Giorgio Molino, sono entrati nell’appartamento in via Rovigo 22 e l’hanno svuotato dai mobili e dagli effetti personali degli inquilini. Durante l’operazione la signora sotto sfratto è ritornata verso casa, ma non ha potuto avvisare nessuno dello sgombero in corso poichè il suo cellulare è stato requisito al volo dalla polizia.
3 gennaio. Cinque obblighi di firma quotidiana, un arresto domiciliare e due custodie in carcere (una delle quali ancora una volta per Stefano), sono le misure notificate dalla polizia a chi ha partecipato a una resistenza molto vivace dello scorso ottobre a uno sfratto in corso Regina. Il Pm dell’inchiesta è Manuela Pedrotta, mentre la firma del Gip che l’ha ratificata è di Stefano Vitelli.
3 gennaio. Il Comune lancia un bando per scegliere cinquanta giovani che collaboreranno con i mediatori culturali di Torino tra l’ufficio immigrazione della Questura e gli sportelli comunali della città. Il progetto chiamato “Giovani per l’Integrazione” prevede un impiego di quattro ore giornaliere fino a raggiungere il tetto massimo di cinquecento in ambienti di lavoro “di conflittualità medio alta”. Il bando però rassicura, “comunque in condizioni di sicurezza garantita”. Il pagamento avverrà in voucher, condizione a cui il Comune di Torino, nonostante le polemiche, non ha potuto rinunciare dato che la Compagnia di San Paolo ha già stanziato solo per il 2017 ben 18 mila euro per finanziarlo.

Una notte di San Silvestro diversa non si trova certo tra gli eventi del natale taurino: non la canonica Piazza Castello e spumantino, non un calice dentro al tram ristorante, con il brivido sfiorato di un po’ di nausea tra via Pietro Micca e l’antipasto di salmone Km0. Noi che siamo gente semplice veniamo irritati dal fermento del 31 dicembre, non che non ci siano tutti gli ingredienti per pensare che anche il piatto del 2016 sia da lanciare furentemente dalla finestra.
Proprio per questo l’ultimo dell’anno ci piace andare con un po’ di compagni e conoscenti a fare un saluto rumoroso al Cie e al carcere cittadino, perché c’è chi, rinchiuso in quelle prigioni, di piatti (e non solo) dalla finestra (e non solo) ne lancerebbe parecchi.
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1 gennaio. Al cinema Space di via Livorno inizia la proiezione del film “Passengers”. In sala una famiglia sordomuta di marocchini si scambia occhiate e messaggini per commentare il film. Alcuni spettatori a loro vicini notano i movimenti, si allarmano, si alzano e se ne vanno. Piano piano la sala si svuota; qualcuno chiama persino i carabinieri che una volta arrivati sul posto non possono che constatare l’inesistenza del pericolo.