Tepepa, again

8 novembre. Tepepa, alias Ennio Sinigaglia, rapinatore “in batteria” degli anni ’70 evade per la seconda volta in due mesi dagli arresti domiciliari. La costrizione gli era stata imposta per un’indagine di concorso in rapina ed è stata rincarata successivamente con una condanna in direttissima per avere già violato la detenzione. Ora, nonostante i quasi ottant’anni, rischia la galera.

Smart exploitment

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Oramai Foodora, i suoi fattorini fucsia e le loro proteste sono note ai più. Dopo la prima giornata passata in strada a cercare effettivamente di mettere i bastoni tra le ruote al funzionamento della startup si è gonfiata una bolla mediatica attorno al caso Foodora e tutti, davvero tutti, hanno fatto a gara a prendere parola sulla faccenda. A parte il notevole interesse, desta stupore il parere positivo espresso da qualsiasi fonte e opinionista di turno nei confronti dell’atto di insubordinazione dei fattorini. Come mai lo stesso Poletti, volto fautore delle ultime norme che modificano il mercato del lavoro rendendolo ancora più flessibile, ovvero la possibilità di utilizzare i voucher con estrema facilità da parte delle aziende committenti piuttosto che l’abolizione dell’articolo 18, può prendere parola contro la startup berlinese?

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Sharing?

24 ottobre. Continua il furto delle auto sharing dell’Eni, tre in un mese. Pare sia diventato un gioco tra i giovanissimi.

Dopo il Gabrio

19 ottobre. I carabinieri di Rivoli fanno irruzione al Barocchio squat di Grugliasco per una perquisizione antidroga. L’operazione sarebbe scattata in seguito a una segnalazione sulla coltivazione di Marijuana dentro alla casa occupata. In seguito al ritrovamento delle piante sono scattate denunce per produzione di sostanze stupefacenti e invasione di terreni e edifici.

Dopo un 610

14 ottobre. Ufficiale giudiziario e polizia arrivano per eseguire uno sfratto sospeso con l’art.610 in corso Regina. L’appartamento è del palazzinaro Molino, il quale invia prontamente i suoi “dipendenti” per cambiare serratura alla porta e distruggere letteralmente gli interni. Nel giro di poco si crea un presidio vivace che rallenta le operazioni di sfratto e nelle ore successive, con l’aiuto di qualche barricata di cassonetti, blocca il traffico del corso.

Riders in lotta

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Dalla mezzanotte del Venerdì appena trascorso allo scadere del tempo dato all’azienda per aprire uno spazio di contrattazione, è scattato lo stato d’agitazione tra i fattorini di Foodora. L’organico dirigenziale della start-up multinazionale di consegna a domicilio ha fatto orecchie da mercante riguardo alle richieste portate avanti dai lavoratori di Torino. L’azienda è strutturata in modo tale da assumere nuova manodopera a proprio piacimento, rendendo un fattorino facilmente sostituibile all’altro. Nel scegliere i propri adepti non valuta solamente la capacità tecnica di svolgere in maniera corretta e rapida la mansione, ma anche se il lavoratore è diligente, se accetta senza fiatare le direttive e le condizioni dell’azienda. Non è un caso che oltre a non rispondere alle richieste dei lavoratori, l’azienda abbia diminuito se non azzerato i turni di molti ragazzi e ragazze impegnati nel discutere e nell’organizzarsi per pretendere qualcosa in più.

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Trio evasione

8 ottobre. A sole basso, durante l’ora d’aria al campetto sportivo, tre ragazzi scavalcano a mani nude il muro del carcere minorile Ferrante Aporti e scappano veloci. Uno di loro è alla seconda evasione.

La dote

29 settembre. L’arresto della banda che ha svaligiato la Banca d’Alba di Corso Siracusa è avvenuto nel bel mezzo della festa di matrimonio della figlia di uno dei componenti. Il bottino di 150 mila euro della rapina messa a segno il 26 Agosto appena passato era destinato ad essere la dote della sposa.

Intorno a un picchetto

 

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Qualche sera fa una trentina di persone hanno fatto capolino tra le vie semideserte di Abbadia di Stura, quelle a vocazione per lo più industriale ricavate dove la città si pensa essere finita ma in cui trovano sede piccole fabbriche e qualche magazzino della logistica. E proprio davanti a uno di questi, la Gls, colosso dello smistamento e del trasporto merci su gomma, che coloro arrivati sul posto si sono riuniti in un presidio notturno con l’intenzione di bloccare per tutta la notte i cancelli in risposta all’omicidio di Abd Elsalam, schiacciato dalle ruote di un camion mentre insieme a colleghi e solidali picchettava i cancelli della sede di Piacenza. Il blocco notturno rispondeva a una chiamata nazionale del sindacato Usb, chiamata che è stata raccolta da diverse città e in cui i blocchi dei camion hanno avuto maggiore o minore fortuna in base a circostanze e condizioni specifiche. Di queste altre iniziative che hanno animato la notte di martedì non ci pare possiamo dir molto dato che gli unici elementi che abbiamo a nostra disposizione sono qualche articolo tratto dai media locali e il resoconto dai toni più o meno trionfalistici in base a chi, delle tante anime politiche che hanno organizzato la protesta, redigeva lo scritto.

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Mercati vuoti

28 settembre. Diverse piazze e vie che di solito ospitano i banchi dei mercati sono rimaste vuote o occupate da sparuti venditori. Tanti mercatari hanno scioperato contro la liberalizzazione delle licenze, contro la direttiva Bolkestein che dovrebbe diventare esecutiva entro maggio del 2017.