20 settembre. Verso le 20 un piccolo picchetto si ritrova ai cancelli dello stabilimento torinese della GLS in zona Abbadia di Stura con l’intento di bloccare i tir-merci; si tratta della risposta alla chiamata nazionale del sindacato USB contro l’azienda della logistica. La settimana scorsa infatti, nella sede di Piacenza, è stato ucciso un operaio durante un blocco di lotta. A Torino tuttavia la nottata ai cancelli passa più che placida.
16 settembre. Stamane sono stati arrestati sei uomini che avrebbero messo a segno diverse rapine in ville, gioiellerie, aziende e uffici postali in giro per il Piemonte. Sono accusati di associazione per delinquere, rapina aggravata, sequestro di persona, porto di armi da sparo, detenzione di materiale esplodente e munizioni, ricettazione e lesioni gravi. Tra loro compare il nome di Ennio Sinigallia, meglio noto come “Tepepa”, bandito torinese di lunga data; fin dagli anni ’60 si è dedicato alle rapine, affrontando poi numerosi anni di carcere e partecipando alle lotte dei detenuti di quegli anni.

In via Borgo Dora c’è un palazzo interamente sotto sfratto dove gli inquilini rimasti hanno deciso di organizzarsi con altre persone che in città rischiano di essere buttate per strada. Così insieme hanno deciso di continuare a resistere agli sfratti e di aggiungere a questo un tassello in più: occupare gli appartamenti che nella casa sono rimasti vuoti per essere più forti nella resistenza.
Per qualche informazione in più sulla vicenda di via Borgo Dora 39 ecco il volantino distribuito stamane al Balon.
(more…)

Sono stati due anni intensi quelli che a Venezia hanno visto un gruppo di compagni intrecciare le loro vite, le loro penne e le loro voci con chi era rinchiuso dietro le mura di Santa Maria Maggiore. Un carcere incuneato nell’isola storica, a due passi dalle vetrine e dai turisti, attraversato da un fremito di lotta sfociato in rivolta, capace di propagarsi anche in altre strutture del veneto.
(more…)

Roma, settembre 1974. Qui si racconta di come il tentativo di sgombero di alcune famiglie da alcune palazzine occupate in un quartiere di periferia diede vita a giornate, e nottate, di scontri con le forze dell’ordine. Scontri che coinvolsero uomini e donne di un po’ tutto il quartiere e anche di altre zone della città. Qui si racconta di come morì Fabrizio Ceruso, un compagno ucciso da alcuni colpi d’arma da fuoco sparati dalla sbirraglia e di come quest’ultima, una volta tanto, non fu però l’unica a sparare.
Qui si racconta della battaglia di San Basilio.
(more…)

Vi proponiamo un approfondimento audio di Macerie su Macerie, in onda su Radio Blackout, che riprende il filo dell’analisi del piano per le periferie della nuova giunta Appendino, non prima però di qualche chiarimento nero su bianco.
Qualche giorno fa ci siamo imbattuti in un articolo di Repubblica che elencava le gioie e i dolori del mercato immobiliare districandosi nella constatazione di svalutazioni e rivalutazioni degli alloggi nei vari quartieri della città di Torino. Se dieci anni fa hai comprato casa a San Salvario puoi ritenerti fortunato, diversamente vale per quartieri come Aurora o Barriera di Milano dove il valore immobiliare è precipitato. Per chi guarda a queste oscillazioni senza l’occhio del profitto ma per capire quanto insidiosa e gravosa potrebbe diventare la propria sopravvivenza quotidiana in certi pezzi di città, può essere interessante mettere sotto la lente d’ingrandimento alcune punture che sulla mappa del territorio urbano sembrano iniettare flussi di denaro coi suoi nuovi portatori.
(more…)
6 settembre. All’alba è scattata Scripta manent, coordinata dalla Digos di Torino, che porta la firma del Pm Roberto Maria Sparagna. Sono state eseguite venticinque perquisizioni tra Torino e altre città italiane, le indagini coinvolgono otto persone, di cui sette sono state condotte in carcere; sono accusate di far parte della Federazione Anarchica Informale considerata dagli inquirenti un’associazione con finalità di terrorismo. Le altre accuse a carico sono: attentato con finalità terroristica ai danni dell’incolumità o della vita delle persone, attentato terroristico con ordigni micidiali e esplosivi, tentata strage. I fatti in questione riguardano una cinquantina di episodi, pacchi bomba e ordigni contro sindaci, sedi di giornali, forze dell’ordine e strutture di reclusione come i Cpt. I principali risalgono a circa dieci anni fa.
2 settembre. In mattinata, mentre si teneva il riesame nei confronti di 10 compagne e compagni ritenuti responsabili di un’ irruzione negli uffici della Turkish Airlines, le strade della città di Torino sono state bloccate in due punti con striscioni, cavi d’acciaio e cassonetti dati alle fiamme.

Ci siamo stupiti non poco quando furono revocati i divieti di dimora comminati a dodici compagne e compagni lo scorso maggio e seppur questo agosto Rinaudo sia ricorso in appello lasciando la partita aperta, siamo convinti della forza espressa da quella prima violazione. Pochi giorni dopo ecco un altro rifiuto delle carte tribunalizie, questa volta in in Val di Susa: Giuliano e Luca hanno scelto persino di non stare ai domiciliari con tutte le restrizioni, misura cautelare custodiale appioppata loro per una manifestazione al cantiere di Chiomonte; a luglio ancora violazioni delle misure cadute a pioggia sui contestatori della Turkish Airlines dentro all’aeroporto di Caselle.
L’udienza del Tribunale del Riesame per quest’ultimo fatto si è tenuta ieri e l’esito stamani è un bel sospiro di sollievo: le misure cautelari (firme due volte al giorno e per qualcuno il conseguente aggravamento in obbligo di dimora) sono state revocate perché non sussisterebbero le condizioni per i reati di resistenza e violenza privata.
Per cercare di abbozzare un’analisi rispetto a qualsiasi possibile nesso tra violazioni e revoche, se mai ci fosse veramente e a noi fosse possibile coglierlo, aspettiamo un po’.
Intanto possiamo dire che ogni restrizione di libertà in meno è una possibilità di riconquistare un pezzo alla volta il terreno perduto nei percorsi conflittuali.
Sul finire ricordiamo un’altra notizia arrivata ieri: Giuliano e Luca sono stati trasferiti ai domiciliari senza restrizioni aggiuntive.
30 agosto. Un magistrato in servizio al tribunale civile di Torino, tornato dalle vacanze nel suo alloggio in un edificio storico di Cit Turin, trova la porta d’ingresso forzata e un ammanco maggiore di 100.000 euro in contanti oltre a dipinti, gioielli e argenteria di pregio.