StraTorino
8 maggio. Nella notte ignoti danneggiano le strutture allestite ai Murazzi per la manifestazione podistica cittadina, la StraTorino. Sparisce inoltre anche il motore che avrebbe dovuto avviare l’experience del vento.
8 maggio. Nella notte ignoti danneggiano le strutture allestite ai Murazzi per la manifestazione podistica cittadina, la StraTorino. Sparisce inoltre anche il motore che avrebbe dovuto avviare l’experience del vento.
4 maggio. Nella notte compare una scritta sul Cinema Massimo che denuncia la partecipazione per la terza edizione consecutiva dell’Ufficio culturale dell’ambasciata di Israele a Roma al Torino Gay Lesbian Film Festival. Si legge in un comunicato di rivendicazione: “Noi Queer che viviamo in Europa lottiamo ogni giorno contro l’omofobia e l’oppressione nelle nostre città e nello stato di democrazia rifiutiamo che i nostri diritti vengano usati per creare privilegi ai danni delle persone migranti, sosteniamo il popolo palestinese e boicottiamo qualsiasi iniziativa che si presenti con questa faccia e con il marchio di Israele.”
Pubblichiamo l’invito per tre giorni di discussione e lotta contro le frontiere, sia quelle manifeste ai confini tra gli Stati, sia quelle delle strutture della Detenzione Amministrativa e della Seconda Accoglienza presenti in tutto il territorio nazionale italiano.
BRUCIARE LE FRONTIERE OGNI GIORNO
TRE GIORNI DI DISCUSSIONI E LOTTA
Da Idomeni a Calais arrivano immagini di persone che premono per passare frontiere sempre più chiuse. Contemporaneamente gli Stati europei mettono in campo una ristrutturazione nella gestione interna dell’immigrazione attraverso nuove strutture di smistamento e acuendo il controllo nei centri della detenzione amministrativa.
Proprio per questo è necessario incontrarsi per discutere dei cambiamenti in corso.
Gli incontri vogliono sollevare alcuni nodi critici, teorici e pratici, e i limiti incontrati nelle lotte con i migranti e immigrati che, nell’ultimo anno in particolar modo, si sono sviluppati in varie parti d’Italia e non solo. Consci della difficoltà e della complessità di questo proposito, pensiamo sia necessario ricercare un confronto aperto non dettato da scadenze di lotta o impegni di movimento. In pratica sentiamo il bisogno di riprendere una discussione riguardo questi argomenti specifici, senza per forza dover trovare una sintesi di analisi e di intenti ma piuttosto un terreno di confronto fertile nel quale poterci ritrovare nei mesi a venire.
Oltralpe, dopo settimane e settimane, le proteste contro la Loi Travail infuocano ancora le strade. In Italia la legislazione sul lavoro dell’ultimo governo è passata pressocché placida sotto qualche ora di “sciopero” nel fine settimana. Una delle spiegazioni, tra le tante, è una diversa gestione dei governi italiani, che negli ultimi quarant’anni hanno diluito un susseguirsi massiccio di politiche di sfruttamento dei lavoratori senza dar l’impressione di grosse rotture.
Un racconto che dalla fine degli anni settanta, passa per la legge Biagi, quella Fornero, fino ad arrivare al Jobs Act di Renzi.
Anche se un po’ in ritardo rispetto agli eventi vogliamo raccontarvi la storia di Hassan; una storia come tante di ordinaria violenza nel Cie di corso Brunelleschi, con un epilogo però decisamente positivo.
Hassan, da due mesi rinchiuso nel Cie torinese, si vede prelevato una mattina di fine aprile per essere espulso: manette di velcro a mani e piedi viene caricato in auto, direzione aeroporto di Malpensa dove viene portato sull’aereo di linea scortato da quattro poliziotti. Ma lui di tornarsene in Marocco proprio non ne vuole sapere e così comincia a lamentarsi, ad agitarsi provando a resistere all’espulsione. Tanto dice e tanto fa che riesce ad attirare l’attenzione di alcuni viaggiatori, dell’equipaggio e del pilota che decide di non volare con un uomo legato e in quelle condizioni. Hassan viene quindi fatto scendere dall’aereo e portato in uno stanzino dell’aeroporto dove viene malmenato dagli scontenti poliziotti che lo accompagnavano; quindi viene riportato al Cie di Torino e messo in isolamento.
2 maggio. Una volante della polizia arriva in via Lombardore all’angolo con corso Novara perché un’auto ha impattato con le altre in sosta. Quando i poliziotti chiedono i documenti, il conducente e suo figlio iniziano a colpirli e spintonarli ripetutamente. Si devono placare all’arrivo dei rinforzi dell’ordine che costringono i due all’arresto per resistenza, lesioni e oltraggio a Pubblico Ufficiale.
2 maggio. Inizia la collaborazione tra Comune di Torino e Amiat per la pulizia di muri e monumenti che vengono vergati con scritte e vernice senza autorizzazione. Le squadre specializzate, dotate di pompa ad alta pressione, saranno operative fino alla fine dell’estate quando dovrebbero aver concluso il giro di tutta città.
In via Baltea ancora non si era formato il picchetto contro lo sfratto, che già l’avvocatessa del padrone di casa e l’ufficiale giudiziario erano alla porta. Lo sfrattando, che già da qualche mese si organizza con solidali e altri che rischiano a breve di finire per strada, anche stamane voleva resistere. Colto di sorpresa dall’arrivo già intorno alle 8 dei due, ha aperto la porta; una distrazione rispetto a ciò che si dovrebbe fare per tutelarsi quando si è sotto sfratto.
La vera situazione atipica doveva però ancora venire: l’avvocatessa, presa dall’impeto di una missione più che dalla misuratezza di una prestazione lavorativa, entra nell’appartamento e non ne vuole più uscire. Nel mentre il gruppo di solidali sotto si forma e si rinfoltisce; arrivano in poco tempo anche una volante blu e quella grigia in borghese che stavolta si limitano a una supervisione silente.
1 maggio. Al consueto corteo cittadino del Primo Maggio non mancano le altrettanto consuete tensioni. La polizia, anche quest’anno concentrata a difendere con cordoni di celere il Pd, carica lo spezzone “sociale” in piazza Castello per impedirne l’arrivo in piazza san Carlo dove si sarebbero tenuti i comizi. Poi, quando il palco si è già svuotato, lascia sfilare lo spezzone fino alla piazza. Durante il corteo si registra un tentativo di aggressione al senatore del Pd Stefano Esposito da parte di un giovane munito di tubo di ferro che si era intrufolato nello spezzone del Partito Democratico. Il tentativo fallisce ma il giovane riesce a guadagnarsi la fuga. Un altro ragazzo viene però arrestato durante le cariche in piazza Castello. Pare che il giovane avesse con sé un martello.
29 aprile. La giunta comunale approva una delibera con cui sancisce un altro spostamento per il Suq domenicale: dall’area di via Monteverdi, lungo il tracciato del progetto della Variante 200, verrà trasferito a Basse di Stura, nell’area ex-Alfa Romeo vicino a via Botticelli. In sala rossa hanno inoltre firmato la proroga di qualche mese per l’attuale collocazione, presumibilmente fino all’estate, confermando la gestione di ViviBalon.