23 febbraio. La prima busta con polvere pirica e un innesco è stata rinvenuta venerdì pomeriggio dalla segretaria di una agenzia assicurativa negli uffici di via Bogino, in centro città. Nello stesso giorno, in Puglia, sono arrivate altre due buste; i destinatari sono ditte che si occupano di trasporto via mare, Asco di Bari e Morfini di Molfetta. Ieri è stata bloccata una missiva simile a Bologna, presso il centro meccanografico postale. Anche questa era indirizzata verso un’azienda pugliese. Il filo rosso teso tra le ditte destinatarie delle lettere è che parte dei loro introiti derivano da lavori e collaborazioni legati alla gestione dei Centri per senza-documenti.

A cinque anni dalla rivoluzione dei gelsomini torna a infiammarsi la Tunisia. La scintilla della rivolta di gennaio che ha interessato la città di Kasserine ma che presto si è estesa ad altre città, è stata come nel 2011 la morte di un giovane rimasto folgorato da un traliccio sul quale si era arrampicato per protesta. Ma ciò che cova sotto sembra essere ancora una volta la povertà, la disoccupazione dilagante tra i giovani, la mancanza di prospettive e futuro in un paese dove la corruzione imperversa e dove la primavera del 2011 ha solo cambiato i protagonisti in campo lasciando sostanzialmente inalterati i meccanismi di sfruttamento che li muovono. Se prima si invocava democrazia e libertà, ora quello che rimane è sconforto e rabbia sopratutto tra i giovani e i giovanissimi. Sullo sfondo l’ombra del Califfato che rischia di diventare un appiglio tra tanta disillusione. (more…)

Le ristrutturazioni del capitalismo conducono a trasformazioni importanti del mondo del lavoro. Smart work, sharing economy, coworking, dietro gli inglesismi si sperimenta ormai una nuova realtà lavorativa, subita per lo più dalle fasce giovanili. Con il ddl sul lavoro autonomo approvato qualche settimana fa si cercano di porre le basi normative di questi nuovi modi di lavorare già in uso in quasi il 50% delle grosse aziende.
Qualche approfondimento dunque per capire come cambia il mondo del lavoro e come e dove scorgerne le contraddizioni. (more…)

Un breve ritratto di una città in “stato d’emergenza”. Bruxelles dopo gli attentati di Parigi nelle parole di due compagni che vivono nella capitale belga. (more…)

Berlino 5 febbraio 2016. In un quartiere bene della città una cinquantina d’incappucciati infrangono le vetrine di alcuni palazzi e danno fuoco ad alcune macchine di lusso parcheggiate lungo la strada. Un’azione in risposta alla pressione che le forze dell’ordine stanno esercitando contro alcuni spazi di movimento all’interno del più generale processo di gentrificazione della città. (more…)

“Di per sé le nostre città sono già piene di telecamere”, così il giornalista de Il Sole 24 Ore dà il via alla presentazione di un progetto del CNR pisano sullo sviluppo di una nuova tecnologia di controllo. Ma se le città che abitiamo sono già monitorate in lungo e in largo, cosa s’aggiunge? Le telecamere smart in questione, pensate a un primo livello per il numero di posti in un parcheggio, saranno presto in grado di riconoscere cosa avviene in un determinato campo visivo, riconoscernerne di fatto la semantica. Se l’immagine dovesse essere ritenuta algoritmicamente rientrante in una categoria di pericolosità, solo in quel caso l’informazione passerebbe agli agenti preposti al controllo con un risparmio economico e di mole informativa. (more…)
22 febbraio. Dopo mesi e mesi di attesa, visite al pronto soccorso ed errori di protocollo, ieri il signor G. è stato convocato all’ospedale Oftalmico per essere operato e risolvere il problema della cataratta. All’appuntamento programmato per l’operazione ha dovuto ancora aspettare fino a ricevere la notizia dell’annullamento del suo intervento poiché un paziente con una patologia più grave aveva preso la precedenza. Accompagnato dalla moglie, ha così deciso di occupare l’entrata dell’ospedale lamentandosi della situazione estenuante: la malattia agli occhi sta compromettendo il suo lavoro di magazziniere. Alle 19 i signori hanno lasciato l’ospedale e concluso la protesta ma per l’operazione dovranno aspettare la fine di febbraio.
22 febbraio. Studenti e professori protestano di fronte alla Rai contro il modello di alternanza scuola-lavoro attuato con la riforma “Buona Scuola” che rende obbligatori i tirocini per tutti gli studenti degli ultimi tre anni di superiori per almeno 200 ore all’anno. A scatenare la protesta il congresso organizzato dall’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte e dall’Unione Industriale al quale partecipano dirigenti di Confindustria e di imprese che operano sul territorio con lo scopo di sottoscrivere un protocollo di intesa con presidi e professori delle scuole piemontesi.
Dopo Mattia, libero da alcuni giorni, anche a Claudio e Niccolò sono stati revocati da alcune ore gli arresti domiciliari e sono liberi senza altre restrizioni.
Resta ancora ai domiciliari Chiara che si trova in una situazione un po’ diversa dai suoi tre compagni. Alcuni mesi fa è infatti stata colpita dalla misura della Sorveglianza Speciale con obbligo di dimora, che è ancora in stand-by e diventerebbe attiva solo qualora Chiara uscisse dagli arresti domiciliari. Contro questa misura di prevenzione è stato fatto ricorso e si è da poco svolta l’udienza d’appello che nei prossimi giorni stabilirà se revocare, modificare o confermare la “sua” Sorveglianza Speciale.
Si attendono poi novità anche per Lucio, Francesco e Graziano che hanno da pochi giorni chiesto di essere scarcerati.
Oggi si è tenuta al Tribunale di Torino l’udienza del processo contro Erika, Luigi, Marco, Toshi e Paolo accusati di resistenza a pubblico ufficiale per essersi opposti a una retata nel febbraio dello scorso anno. In mattinata si sono susseguite la requisitoria del Pubblico Ministero e l’arringa della difesa, le richieste di condanna sono rispettivamente di: 7 mesi, 9 mesi, 11 mesi, 3 anni e 2 mesi, 3 anni e 3 mesi. Le differenze di richieste non si riferiscono tanto alle diverse responsabilità nei fatti contestati, quanto piuttosto alle differenti valutazioni di pericolosità che il P.M. ha voluto sottolineare.
La prossima udienza è fissata per l’8 marzo, per le eventuali repliche e la sentenza.