Il “sistema hotspot”

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È di qualche giorno prima di Natale la notizia della conversione del Cie di Trapani in hotspot.
Sarebbero quindi due gli hotspot realizzati in Italia, sui sei previsti (Lampedusa, Trapani, Pozzallo, Porto Empedocle e Augusta): Lampedusa e Trapani. Più precisamente l’unico hotspot davvero funzionante in quanto tale è Lampedusa (e Lesbo in Grecia) perché lavorano già al suo interno tutti i tipi di funzionari (Frontex, Europol, Eurojust e Easo).
Tuttavia anche Lampedusa non è ancora un Centro chiuso come prevede l’Unione Europea. Recentemente, infatti, centinaia di immigrati, soprattutto eritrei, hanno manifestato contro il prelievo delle impronte girando per le vie della città.
In Contrada Milo, invece, come lamenta il Prefetto trapanese Falco, hanno dovuto fare tutto in fretta e furia. I reclusi sono stati in pratica liberati passando in un Cas a regime aperto. Non è la prima volta che il Cie di Trapani viene decretato hotspot per poi fare dei rapidi passi indietro a causa di alcune incongruenze giuridiche. Staremo quindi a vedere.
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Striscione

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22 dicembre. Valpolcevera. Il giorno dopo la sentenza d’Appello per Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò viene appeso uno striscione sui muri della centrale del latte da tempo inutilizzata, poco distante dai cantieri del Terzo Valico dell’Alta Velocità.

Una buona notizia

Dopo sette mesi di detenzione cautelare tra carcere e arresti domiciliari escono con l’obbligo di presentazione settimanale presso un commissariato di polizia Luigi, Marco, Paolo e Toshi. Anche Erika si vede sostituire la misura cautelare, da tre ad una firma alla settimana.
Per tre di loro questa firma si va a sommare con quelle relative al procedimento contro gli sfratti, ripristinate qualche tempo fa.
In attesa di un responso circa le proposte di sorveglianza speciale (che riguardano anche due di loro) discusse lo scorso 12 dicembre, una piccola buona notizia.

Pugni

23 dicembre. In piazza Sabotino, dopo un diverbio per la pedanteria di alcuni vigili che facevano multe per sosta vietata e controllavano le assicurazioni delle auto, un ragazzo viene tratto in arresto e processato per direttissima. Per lui l’accusa di aver aggredito un agente spintoni e alcuni pugni in testa.

Tornanti

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Pubblichiamo un testo lungo e corposo.
Sebbene sia stato scritto da alcuni redattori di //Macerie e storie di Torino// non è tuttavia un testo redazionale: è stato elaborato tenendo conto di molte osservazioni, affrontando discussioni con altri compagni torinesi, accogliendo alcune critiche e respingendone altre.
Speriamo che possa essere discusso ancora e altrove, perché i problemi che pone, molti più numerosi di quelli a cui vuol rispondere, ci sembrano ambiziosi e urgenti. E non solo per la lotta contro il Tav.

Qui potete trovare una versione in pdf del testo.

Cliccando qui trovate invece una versione impaginata e pronta per essere stampata.

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Il sacro e il profano

21 dicembre. Sulla recinzione della chiesa Maria Ausiliatrice compare una considerazione vergata con spray rosso: “Le porte sante vengono aperte ma le vostre case restano sfitte. Basta sfratti”. La scritta si riferirebbe all’arcivescovo Nosiglia che domenica ha celebrato in occasione del giubileo romano l’apertura della porta santa del Cottolengo ma non di quelle delle tante case di proprietà della curia torinese.

Difficile trattenersi

21 dicembre. Un signore sulla quarantina, alla vista dei militari che presidiano giorno e notte la Sinagoga di San Salvario, in Piazzetta Primo Levi, comincia a insultarli. Gli Alpini contattano la Polizia, che arriva sul posto e porta l’uomo, che a quanto pare aveva alzato un po’ il gomito, in Questura. Lì l’uomo continua a inveire contro le forze dell’ordine e viene arrestato per resistenza, minacce, oltraggio a pubblico ufficiale e Minacciati i militari della Sinagoga da un ubriaco
interruzione di pubblico servizio.

Secondo grado

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Giorno di sentenza per il processo d’appello di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, dopo le udienze a ritmo incalzante delle ultime settimane. Un folto gruppo di solidali si è trovato anche stamane per un saluto caloroso ai quattro e per aspettare insieme l’esito del secondo grado di giudizio fuori dall’aula bunker: qualche banchetto informativo, musica e un bicchiere di vin brulé per scaldarsi in mezzo alla caligine.

Non sono tardate ad arrivare notizie da dentro sulla linea accusatoria tenuta anche in quest’ultima giornata: il procuratore generale Maddalena ha voluto deliziare tutti collegando in maniera eufemisticamente balzana alcuni episodi storici inerenti al suo concetto di terrorismo. E così con un accenno all’episodio fatale del traliccio di Feltrinelli, uno alle bombe dei NAR sui treni, uno al cerchio e uno alla botte, ha reso palesi le sue ispirazioni derivanti dai fratelli Grimm più che da una puntualità storiografica.

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Rivolta al Cie di Ponte Galeria

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Dopo l’incendio del mese scorso nel Cie di Torino un altro Centro è stato dato alle fiamme. Tocca alla struttura di Ponte Galeria stavolta subire la rabbia dei reclusi che, settimana scorsa, dopo una protesta hanno dato fuoco a diverse aree del Cie romano.

Vi proponiamo qui sotto il racconto di quella giornata tratto dal blog Hurriya.

Oggi 11 dicembre c’è stata una forte protesta nel Cie di Ponte Galeria. Un ragazzo, dopo aver ricevuto cure mediche in ospedale, rientrando al centro, è stato portato di nuovo in ospedale perché la macchina che lo trasportava ha fatto un incidente. Una volta rientrato al Cie è stato provocato da un agente della Guardia di Finanza, senza nessun motivo. Alla provocazione sono seguite percosse violente, testimoni diretti parlano di calci e pugni. Il ragazzo, che in quel momento si trovava solo, ha reagito tagliandosi le vene. Quando gli altri reclusi si sono accorti dell’accaduto, vedendo un loro compagno sanguinante a terra, hanno iniziato una protesta che ben presto si è allargata a tutta la sezione maschile.

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Pol.G.A.I.

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18 dicembre. Brescia. Una pentola a pressione contenente 8 kg di polvere nera esplode davanti all’ingresso della sede della Scuola Pol.G.A.I., la scuola di Polizia Giudiziaria, Amministrativa e Investigativa, danneggiando la porta. L’esplosione viene dedicata, tra gli altri, anche a Nicco e Chiara.