1 novembre. Approfittando della chiusura dei negozi per il giorno di Ognissanti, in mattinata ladri rimasti ad ora ignoti svaligiano la filiale della Banca del Piemonte di via Borgaro. Passando dalla porta di servizio di una panetteria a fianco dell’istituto di credito, fanno un buco nel muro comunicante e con una fiamma ossidrica scassinano la cassaforte; poi fuggono con un bottino di 50mila euro.
1 novembre. Famiglie di rom e solidali occupano una parte dell’ex caserma “La Marmora” di via Asti trovando così un tetto dopo i ripetuti sgomberi dalle baracche del campo di lungo Stura Lazio. La struttura risulta già occupata dall’aprile scorso dall’associazione Terra del Fuoco per impedirne la messa in vendita da parte della proprietà, la Cassa Depositi e Prestiti; le famiglie prendono quindi posto in una parte non utilizzata e la adibiscono a casa. L’associazione partecipa attivamente insieme ad altre al progetto “La città possibile” che prevede lo smantellamento del campo di lungo Stura Lazio.
1 novembre. Rodaggio in corso nella seconda domenica di Suq in via Monteverdi. Già dai primi albori carrettini e gazebo riempiono lo spiazzo davanti all’ex edificio delle Poste e Telecomunicazioni; qualcuno è ritardato in coda davanti al banchetto dell’associazione ViviBalon e aspetta di avere l’autorizzazione a stendere il proprio telo mentre conta gli spicci uno a uno fino ad arrivare a dieci; qualche madama infreddolita s’aggira alla ricerca dell’offerta del giorno. Sembrerebbe non esserci lo schieramento di vigili della settimana scorsa. Invece ben visibili all’angolo con via Bologna due camionette di polizia e i borghesi, intenti a scortare il presidio indetto dalla Lega contro “il mercato dell’illegalità”. Quindici persone e qualche bandiera piemontese. Intanto non troppo lontano c’è anche Ilda Curti a farsi il suo giretto di rappresentanza. Marrone per oggi salta il turno.

Giovedì scorso un ragazzo marocchino rinchiuso nel Cie di Torino è salito sul tetto per protesta e ci è rimasto per un po’. Vorrebbe essere espulso ma continuano a ripetergli che deve aspettare e allora lui, evidentemente stufo di farlo, ha deciso di farsi sentire: si è arrampicato sul tetto dell’ospedaletto, dove si trovava in quel momento in seguito ad un violento pestaggio subito qualche giorno prima da parte di alcuni agenti della Guardia di Finanza.
Questo racconto ve lo proponiamo direttamente attraverso la sua voce:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/cie-torino-tetto.mp3]
Vi invitiamo ad ascoltare un’altra intervista ad un altro recluso che, tra le altre cose, racconta di una resistenza all’espulsione sull’aereo riuscita, di quanto facciano schifo i Cie, e di nuovo dello scotch e della coperta:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/cie-torino-scotch.mp3]
E proprio lo stesso giorno in cui il ragazzo è salito sul tetto del Cie per protesta, qualche nemico delle espulsioni è andato in visita al campus universitario Einaudi. Il motivo? La presentazione del “Dossier statistico immigrazione 2015” del Centro Idos cui era stata invitata l’Assessore regionale all’immigrazione Monica Cerutti del partito Sinistra Ecologia Libertà.
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30 Ottobre. Torino. La scritta “No Tav Liberi” compare sulla base del monumento a Vittorio Emanuele II in corso Galileo Ferraris.
31 ottobre. Due istituti scolastici, il Baldracco e il Guarino Guarini, dismessi da anni, son stati occupati in zona Aurora, in via Salerno e corso Ciriè. Un centinaio di sfrattati e sgomberati da altre occupazioni, insieme con solidali e militanti, hanno trovato un nuovo tetto.
30 ottobre. Quattordici operai insieme a una quarantina di solidali hanno bloccato per quattro ore la strada davanti alla Safim Logistics di None e i camion in entrata. L’azienda aveva annunciato il loro licenziamento in seguito alla partecipazione allo sciopero della logistica svoltosi la mattina. Il blocco, con l’intento di strappare il reintregro immediato, si è formato intorno alle 23 e ha dovuto affrontare momenti di tensione quando i padroni della Safim hanno istigato gli operai diligenti a prendersela con gli scioperanti, arrivando anche a offrire loro qualche bigliettone. Il picchetto ha comunque funzionato e i lavoratori alla fine sono stati reintegrati.
30 ottobre. Chiomonte. L’abituale apericena davanti ai cancelli della Centrale si trasforma in una passeggiata che raggiunge il cantiere. Alla battitura e ai fuochi d’artificio lanciati dai No Tav, le forze dell’ordine rispondono sparando gas lacrimogeni e con l’utilizzo dell’idrante.
29 ottobre. Studenti, militanti dei centri sociali, insegnanti, occupanti di case e persone sotto sfratto hanno atteso l’arrivo di Renzi all’Assemblea Nazionale dei Comuni Italiani con l’intenzione di contestarne le politiche su istruzione e questione abitativa. Renzi non si è presentato, ma il traffico è rimasto bloccato su Via Nizza, davanti al Lingotto, e si è svolto un corteo per le vie del quartiere.
28 ottobre. Mattarello (TN). I carotaggi in previsione della linea Tav del Brennero presso Mattarello vengono impediti e bloccati. Dopo l’ingresso di un nutrito gruppo di oppositori al Tav nel terreno dove è appena stata installata la trivella, sulla stessa salgono sei persone, procurandole dei danni pari – a detta degli operai – a ventimila euro. Dalla trivella, tramite una diretta su Radio Blackout, vengono salutati Chiara, Claudio, Mattia, Nicco, Graziano, Lucio e Francesco.