Presidio al Cie di Torino

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Domenica 4 Ottobre, dalle ore 17.00
Corso Brunelleschi angolo Via Monginevro

PRESIDIO AL CIE DI TORINO

 

Scarica, stampa e diffondi la locandina dell’iniziativa.

Oltre Dora

28 settembre. Nel corso dell’ultima operazione dei Carabinieri della Compagnia Oltre Dora nei quartieri di Porta Palazzo, Aurora, Regio Parco e Vallette 8 sono stati gli arresti eseguiti: uno per spaccio di stupefacenti, uno perché si trovava fuori dalla propria abitazione benchè sottoposto ai domiciliari e altri sei ricercati per reati contro il patrimonio. Sono state inoltre denunciate altre cinque persone per possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli, guida senza patente e detenzione di modiche quantità di cannabis.

Resistenze e botte a Ponte Galeria

Nella diretta trasmessa a “Macerie su Macerie” venerdì pomeriggio, il resoconto di una giornata intensa dentro al Cie di Ponte Galeria: una giornata di resistenza alle espulsioni, da un lato, ma anche di violenza feroce della polizia. Giovedì mattina, intorno alle sei, gli agenti hanno fatto irruzione in alcune camerate per prelevare i senza-documenti da rimpatriare. Due ragazzi, però, sono riusciti a divincolarsi e si sono arrampicati sulle sbarre che dividono le camerate dal cortile, sulle quali sono rimasti appesi tutta la mattina fino a perdere il passaggio per la Tunisia; una volta scesi sono stati trasferiti in isolamento. In una altra cella, invece, è stata la polizia a togliersi una soddisfazione. Visto che il ragazzo da rimpatriare condivideva la camerata con due reclusi conosciuti come rompiscatole, mentre svegliavano il primo massacravano di botte gli altri due: calci, sputi, pugni e manganellate mentre erano ancora nelle brande, i due sono stati poi abbandonati a terra per ore senza cure.
Ascolta il racconto da Roma:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/pontegaleria2.mp3]

Eichmann o non Eichmann? / 2

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A metà strada tra la sforzo documentativo intorno alla macchina delle espulsioni, la riflessione morale e la semplice ricerca antropologica, vi presentiamo qui l’intervista che abbiamo realizzato con Vito Ladisa, il patròn della Ladisa Spa. Nelle parole dell’imprenditore barese, andate in onda questo pomeriggio sulle frequenze di Radio Blackout durante la trasmissione “Macerie su Macerie”, tutta la limpida coerenza di chi sceglie a ragion veduta da che parte stare: «io sono con le Istituzioni e con chi le rappresenta», sempre e in ogni caso, proprio come l’efficiente specialista di Solingen settant’anni fa. Come se la foglia di fico della democrazia potesse bastare a lavarsi la coscienza dalle proprie responsabilità in una storia più che decennale fatta di filo spinato, umiliazioni e pestaggi. Sullo sfondo, l’illusione che la caccia accanita alle fotocamere clandestine nei Centri basti a garantire che nulla si sappia di come sian costretti a vivere (e mangiare) i reclusi e l’ossessione – limpida e coerente pure questa – per gli sgambetti della concorrenza. Se avrete la pazienza di ascoltarlo vedrete che Ladisa ci ha detto tutto quel che volevamo sapere, e che del resto sapevamo già, e lo ha fatto in una maniera tanto chiara da sembrare finta. E invece è vera, proprio come i vermi nei piatti destinati al Cie.
Ascolta l’intervista:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/ladisa_2.mp3]

Mission

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L’altroieri sul sito della Ladisa è apparso un gustoso comunicato, che siamo sicuri vi interesserà. Ve lo riportiamo qui sotto per intero, originalità ortografiche comprese:

«Ladisa Spa ha presentato ai Carabinieri di Torino una denuncia contro ignoti segnalando un volantinaggio operato davanti alle scuole del capoluogo piemontese da parte di non meglio identificate persone il cui intento è quello di screditare l’azienda diffondendo notizie false circa i pasti preparati per il Cie di Torino.
A dimostrazione di una regìa unica vi è la circostanza che la stessa notizia è stata diffusa sui social, utilizzando profili fake o creati ad hoc con l’evidente scopo di creare solo allarmismi inutili soprattutto nei confronti di un’utenza sensibile quale è quella scolastica, sollecitando argomenti molto cari alla collettività quale quello dell’immigrazione.
Vista la gravità degli eposodi – che inspiegabilmente coincidono con l’affidamento di alcune commesse all’azienda nel territorio piemontese – la dirigenza di Ladisa ha deciso di denunciare l’accaduto ai Carabinieri manifestando ogni tipo di collaborazione alle autorità per ogni tipo di indagine (anche tecnica) al fine risalire agli autori di tale diffamazione aggravata responsabili anche di procurato allarme.
Ladisa Spa stigmatizza pertanto ogni volgare tentativo di strumentalizzazione da parte di gente spregiudicata mossa da finalità oscure per la tutela di interessi di parte, disposta a speculare persino sui bambini e sulle loro famiglie.
Ladisa Spa conferma la qualità dei propri servizi, la rigidità dei controlli interni, la sua mission a favore dei più deboli e una storia ultraquarantennale che ha consentito all’azienda di raggiungere una posizione di tutto rispetto nel mercato nazionale di riferimento.»

 da Ladisaristorazione.it

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Dopo il turno

22 settembre. Dopo il turno al Cie di Corso Brunelleschi, due Carabinieri decidono di trascorrere la serata tra bar e locali. Ubriachi, si mettono alla guida della gazzella di servizio, collezionando una serie di infrazioni al codice della strada e agitando la paletta fuori dal finestrino. Obbligano poi un tassista a rispondere alle loro richieste riguardo a locali per scambisti in città, pena l’arresto. La loro corsa finisce quando una pattuglia di colleghi li ferma e fa loro l’alcol test.

Una buona domenica

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Una buona domenica, per una volta, nel Cie di corso Brunelleschi. Questo pomeriggio, intorno alle due, quattro prigionieri dell’area bianca son riusciti a fare quel che in tanti vorrebbero fare: scavalcare le reti e scappare. Un quinto, purtroppo, è stato fermato prima ancora di tentare il salto ed è stato riportato nell’area, che poi è stata svuotata e perquisita. Dei fuggitivi, per fortuna, non ci sono notizie.

Aggiornamento 21 settembre. Dobbiam darvi purtroppo due aggiornamenti. Il primo è che a provare scavalcar la rete, ieri pomeriggio, ci son riusciti solo in tre – e non in quattro come vi avevamo riportato ieri. E poi che uno dei tre è stato già riacciuffato: si era rifugiato in un bar delle vicinanze, ma evidentemente senza successo.

Controllore aggredito

19 settembre. Sul bus 56, nel pomeriggio, un ragazzo che non aveva timbrato il biglietto ha sferrato un pugno allo sterno al controllore intento a compilargli il verbale della multa. I passeggeri presenti hanno impedito al ragazzo di fuggire fino all’arrivo della Polizia, mentre il controllore è dovuto ricorrere alle cure di un medico presente a bordo. Aggressione sul bus 56 di Gtt, senza biglietto picchia il controllore
“A quanto pare neanche la nuova figura giuridica attribuita a quasi tutti gli assistenti alla clientela è sufficiente a scoraggiare queste aggressioni” è il commento del commissario provinciale dell’Ugl Damiano De Padova.

Lucio a casa

Lucio è nuovamente ristretto agli arresti domiciliari, dopo due mesi di carcere per essere evaso dai domiciliari uscendo sul pianerottolo davanti al proprio appartamento. Il giudice ha inoltre disposto che questa misura cautelare sia gravata dall’impossibilità di incontrare e parlare con persone diverse dai propri conviventi. A Francesco e Graziano, suoi coimputati nella seconda tranche del processo per il sabotaggio al cantiere di Chiomonte, è stato invece tolto questo divieto e possono così rincontrare e riabbracciare i propri amici e compagni.

Per loro, no / 2

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«Va bene quando trovi un pelo, ma non un verme!». A poco più di un mese di distanza, una nuova testimonianza dal Cie di Bari-Palese da dove, oltre alle lamentele pesanti per la gestione sanitaria che già conoscevamo, alla denuncia delle condizioni igieniche nelle quale i reclusi sono costretti a vivere e dell’indifferenza della direzione del Centro, ci arriva una storia di insetti nei piatti sostanzialmente identica a quella di Torino.

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