Senza sosta: ancora sui tetti a Torino

Posted by macerie on August 15, 2009

Questa notte, poco dopo le 2, una ventina di reclusi sono saliti per protesta sul tetto del Centro di corso Brunelleschi. Sicuramente per una mezzoretta la situazione è stata tranquilla. Ora non abbiamo notizie e non sappiamo se la protesta sia continuata o se si sia conclusa – e in che modo. I contatti col Centro, come era prevedibile, si stanno facendo più difficoltosi: è chiaro però che le proteste e le rivolte continueranno senza sosta, un po’ qua e un po’ là, e non ci lasceranno il tempo di respirare. In una settimana esatta la capienza dei Centri italiani si è ridotta di 100 unità, grazie alle rivolte di Gradisca e di Milano: questo vuol dire che, almeno per un po’, le retate nelle strade faranno meno vittime e la “macchina delle espulsioni” farà più fatica a funzionare.

Ai giornali che si chiedono chi sia il “regista occulto” di queste sommosse, facciamo notare che di occulto non c’è proprio nulla e che i registi in realtà sono due.  Uno è il governo, che con il “pacchetto sicurezza” ha voluto dichiarare una guerra e sapeva benissimo a cosa andava incontro. L’altro è la capacità di resistenza, attacco e di autorganizzazione dei senza-documenti: sta crescendo, dal gennaio scorso, una ondata di lotta dopo l’altra. E noi, come sempre, ci siamo.

Aggiornamento

Dopo un’ora e mezza passata sui tetti, i venti reclusi che hanno protestato questa notte sono scesi. Il recluso che invece era salito sul tetto prima degli altri e da solo è ancora in infermeria con la gamba fasciata. La situazione rimane tutto sommato calma, ma molti detenuti sono molto provati dallo sciopero della fame e qualcuno l’ha interrotto.

La serata

Brutte sorprese per quei reclusi che oggi hanno interrotto lo sciopero della fame: a cena hanno trovato dentro la pasta un bello scarafaggio. “Grande così!” dicono al telefono, e minacciano nuove proteste.

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