Immigrazione, ancora fughe dai Cie Mantovano annuncia nuovi centri
Posted by macerie on August 18, 2010
Roma, 18 agosto 2010 – «Il periodo estivo è ogni anno quello in cui si registrano i maggiori tentativi di fuga o di fuga realizzata. È l’esito di una tensione che deriva dalle caratteristiche della struttura». Il sottosegretario degli Interni, Mantovano, commenta così a CNRmedia l’evasione di 30 immigrati dal Cie di Trapani nella notte. «L’obiettivo – ha annunciato Mantovano – è di aprire in qualche mese dei Cie anche in regioni densamente popolate come la Campania, il Veneto, la Toscana e il Piemonte dove fino a questo momento non Š stato possibile». «Dal primo gennaio di quest’anno – prosegue il sottosegretario – sono circa 9.300 i clandestini che passando attraverso i Cie sono stati riaccompagnati nei paesi di origine. Il che dimostra l’efficacia del meccanismo dell’espulsione. Inoltre i Cie italiani hanno standard di qualità di vivibilità certamente migliori in Europa. Basta pensare a quello che è accaduto in Francia a Calais o nelle enclave spagnole di Ceuta e Merilla per capirlò», conclude Mantovano. Alcune decine di immigrati sono fuggiti in nottata dal Centro di identificazione ed espulsione “Serraino Vulpitta” di Trapani. Otto sono già stati bloccati e riportati all’interno della struttura. Secondo una prima ricostruzione gli extracomunitari si sarebbero calati da una finestra. Durante la fuga alcuni di loro sarebbero anche rimasti feriti, come testimoniano tracce di sangue trovate dagli investigatori nei pressi del Centro. Gli immigrati sono trattenuti presso il Cie con un provvedimento amministrativo, in attesa che venga deciso l’eventuale rimpatrio coatto. «Queste fughe sono dovute al sovraffollamento dei Cie». Lo ha detto a CNRmedia Felice Romano, segretario generale del sindacato di Polizia Siulp, commentando l’evasione di circa 30 migranti dal Centro di detenzione e espulsione di Trapani la scorsa notte. «Purtroppo rispetto alle intenzioni preannunciate dal governo di costruire un Cie per regione – prosegue Romano – l’obiettivo non è stato raggiunto: i pochi centri esistenti sono troppo pieni». «Tra l’altro con l’impiego dell’esercito la propensione ad evadere da parte degli ospiti si è accentuata moltissimo – aggiunge il segretario generale della Siulp – perchè i militari non sono abituati alla gestione di una detenzione non coercitiva come quella dei Cie». Romano auspica anche una revisione delle norme sull’immigrazione «in particolare per quei soggetti che arrivano regolarmente nel nostro Paese e poi per cavilli normativi sono costretti alla clandestinità». «Siamo ai soliti annunci, non è la prima volta che si parla di costruire nuovi Cie ma poi nulla. Piuttosto, colpisce quello che il governo non dice più: cioè, a che punto sono gli accordi bilaterali con gli altri Paesi e la programmazione dei flussi. Su questi temi c’è il totale silenzio». Lo afferma la deputata del Pd Livia Turco, responsabile Immigrazione del partito, commentando l’intervento del sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano.
(il Messaggero)
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