Contro arresti, sgomberi e…
Posted by macerie on May 11, 2013
Dopo un’oretta di presidio, raggiunte le centocinquanta persone abbondanti tra sgomberati di martedì, compagni, solidali della zona, occupanti di case e un po’ di famiglie sotto sfratto, la manifestazione indetta nei giardinetti di via Montanaro si trasforma in corteo. L’idea è quella di percorrere il quartiere per raccontare degli sgomberi dell’altro giorno e di Marianna in carcere, ma anche della nuova occupazione e della resistenza contro gli sfratti che non si è certo arrestata.
La polizia è presente in forze, ma si mantiene fuori dalla visuale. Le camionette inizialmente sono schierate in corso Giulio Cesare in direzione di piazza Derna – dove nello stesso momento si tiene il corteo di Forza Nuova – e in una piazza vicina. Poi sono costrette ad improvvisare, sfrecciando a distanza in testa al corteo o sui lati, cercando di prevederne le mosse e di precederlo.
Da parte loro, i manifestanti scelgono di percorrere a ritroso via Montanaro, di costeggiare il mercato di piazza Foroni fino a piazza Bottesini. Un clima tranquillo e soprattutto tanta voglia di parlare, con ragazzini che corrono avanti e indietro, qualche bambino che attacchina, tante scritte e, ad ogni angolo, un intervento al microfono. Arrivati in piazza Bottesini cinque camionette sfilano in tutta fretta davanti alla testa del corteo; vanno a tappare l’imbuto tra via Clementi e Via Aosta, giusto prima della palazzina sgomberata martedì. Dall’altro lato ne arrivano altre, ci sono pure i carabinieri: una decina di camionette in tutto intorno alla casa oramai vuota.
Il corteo avanza ancora cinquanta metri e i poliziotti si schierano. Gente di zona, che li ha veduti da vicino, ce li ha descritti nervosissimi, pronti a caricare se il corteo fosse avanzato ancora un po’. Ma a nessuno interessa occupare oggi, e si gira in una via laterale. Si va a prendere via Leoncavallo e poi via Como, dove alcuni agenti della Digos, attardatisi troppo per capire dove avrebbe svoltato il corteo, sono costretti a darsela a gambe levate. Dopo di loro sgomma anche una volante che stazionava lì per caso, talmente di fretta da abbandonare uno degli agenti di pattuglia dentro ad un portone – dove viene sommerso di contumelie. Poi si prosegue per largo Brescia verso corso Verona dove, all’altezza dell’Ufficio immigrazione, la polizia mostra di nuovo i muscoli. Via Foggia è blindata, proprio come nel giorno dello sgombero. Il corteo fa il giro per corso Regio Parco e si scioglie di fronte all’occupazione di via Mantova, l’ultima arrivata in questa zona della città.
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