Category: Da qui non ce ne andiamo
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18 giugno. Circa trecento persone hanno risposto all’appello contro le misure repressive del Tribunale torinese e si sono trovate in Piazza Castello per partire in un corteo rumoroso. Striscioni e slogan contro i divieti di dimora, la sorveglianza speciale e in generale le misure preventive hanno interrotto il tedio del sabato e palesato la
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11 giugno. Appare per le vie di Borgo Dora un murales in solidarietà a chi ha violato il divieto di entrare in città, ma anche contro gli sfratti. Infatti i muri che ospitano il disegno sono quelli di una palazzina dove gli inquilini che vi abitano sono tutti quanti minacciati dallo sfratto.
11 giugno. Alzando il naso in aria, lungo via Cigna, all’altezza dell’Ex-Incet, si può notare uno striscione calato dalla gru impegnata nel cantiere sottostante. Il messaggio è chiaro : “Da qui non ce ne andiamo”.
10 giugno. “Solidali con i compagni in lotta a Torino”. Questa la scritta apparsa sulla vetrata dell’Ufficio Postale di Via Archita da Taranto, la zona commerciale del Quartiere Santa Rosa di Lecce.
10 giugno. Un presidio itinerante attraversa le vie del centro storico contro i divieti di dimora comminati a Torino e contro i tanti fogli di via notificati invece nella cittadina lombarda.
10 giugno. Il presidio contro i divieti di dimora in corso Vercelli dà voce ai banditi che dai microfoni di Radio Blackout annunciano di voler restare in città e di non accettare quindi l’allontanamento impostogli dal tribunale. Terminata la trasmissione il presidio si trasforma in un corteo cui si uniscono anche i banditi. Tutti insieme
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9 giugno. Sui muri di Pinerolo e dei paesi delle valli circostanti compare un manifesto che tenta di svelare quali interessi si nascondano dietro la Seconda Accoglienza ed esprime solidarietà ai 12 banditi da Torino.
2 giugno. Comparsa una scritta sui muri della capitale che ci ricorda che “Da Roma a Torino lottiamo insieme contro CIE e frontiere”.
2 giugno. Durante la consueta celebrazione della festa della Repubblica, in c.so Vittorio Emanuele un gruppo di persone ha bloccato il traffico con un cavo d’acciaio, ricordando con uno striscione che “le frontiere sono ovunque” ed esprimendo solidarietà nei confronti di chi, con o senza documenti, vuole muoversi liberamente o sceglie di restare, lottando.
1 giugno. I muri e le vetrate di un ufficio postale della città pugliese sono stati imbrattati con della vernice, il postamat è stato messo fuori uso e a fianco sono state lasciate le scritte: “Poste complici delle deportazioni” e “Da Torino a Lecce, FUOCO AI CIE”.