Category: Diritto e rovescio

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Saluto notturno

27 febbraio. Per qualche minuto un nutrito gruppo di antirazzisti urla slogan, esplode petardi e batte contro i pali della luce davanti al Cie di corso Brunelleschi, per poi dileguarsi prima dell’arrivo delle volanti. Sul muro imbiancato di fresco compaiono nuove scritte, tra le quali Complici con chi non abbassa la testa.

Una prima risposta

23 febbraio. La prima risposta alla vasta operazione di polizia che ha portato a numerose perquisizioni ed arresti tra gli antirazzisti torinesi è davanti al Cie di corso Brunelleschi. Una sessantina di compagni incazzati neri presidia l’ingresso del Centro con interventi al megafono, striscioni, battiture e petardi. Gli stessi mezzi e gli stessi contenuti per
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“Preparate una bara per me”

8 febbraio. Aziz è al quinto giorno di sciopero della fame, dentro a corso Brunelleschi. La settimana scorsa gli hanno notificato la terza convalida del trattenimento dentro al Centro, e lui non ce la fa più, così ha cominciato a lottare. Ha chiesto l’asilo politico, Aziz, ed aspetta una risposta: «Se volete portarmi via,» –
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Vetri antisfondamento

7 febbraio. Nella notte qualcuno prende a mazzate una vetrata della sede del Pd di Mirafiori. Il vetro è antisfondamento e resiste ai colpi, ma l’iscritto al partito che in quel momento era nei locali si spaventa e telefona al segretario provinciale Cuntrò. Tirato giù dal letto, Cuntrò reagisce convocando i giornalisti e dichiarando che
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La visita

4 febbraio. Dentro al circolo “Garibaldi” del Partito Democratico, a San Salvario, è in corso una noiosissima riunione pre-elettorale quando si affacciano sulla porta una quindicina di giovani abbastanza benvestiti. «Nuovi iscritti, finalmente!», pensa il coordinatore del circolo, «magari i rampolli di qualche famiglia di industriali o di magnati del cemento…». E invece no. Gli
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Dal Cie

25 gennaio. Nel pomeriggio, cinque reclusi di Corso Brunelleschi vengono fatti uscire dalle gabbie per essere deportati. Quattro di loro sono marocchini, il quinto bengalese. È quest’ultimo a ribellarsi: svelto, sale sulle spalle di un suo compagno, non sappiamo se per provare a scavalcare una rete o per montare per protesta sul tetto della struttura.
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Presidio glaciale

20 dicembre. Una trentina di antirazzisti sfidano le temperature polari e per due ore si piazzano – come ogni terza domenica del mese – sotto al Cie di corso Brunelleschi. All’inizio è il gelo e nessuno capisce se dentro qualcuno sente il baccano. Ma poi, a forza di slogan, petardi, fuochi artificiali, musica, superalcolici e
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Il furgone di Ghiglia

14 dicembre. Insulti come “fascista di merda”, una falce e martello e la targa coperta da vernice spray rossa. Così è stato danneggiato, questa notte, un furgoncino del vice coordinatore vicario del Pdl del Piemonte, Agostino Ghiglia. Le frasi sono state scritte con spray rosso su una fiancata e sul vetro posteriore del mezzo.

Chi non vuole il crocifisso?

11 dicembre. Tensione fra studenti e polizia durante il corteo per lo sciopero della scuola. Durante il corteo di mille, millecinquecento persone partito da piazza Arbarello e diretto a Palazzo Nuovo, all’angolo tra via Pietro Micca e via Bertola un gruppone di studenti medi, con in testa una Gelmini crocifissa, pensa che sarebbe stato carino
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Resistenze

27 novembre. Ci sono mille motivi per passare una notte sul tetto, ad esempio per resistere ad uno sgombero o per non perdere il lavoro. Lo ha fatto anche un recluso del Cie di corso Brunelleschi a Torino, non per protesta ma per un motivo molto pratico: ieri gli avevano promesso che oggi l’avrebbero deportato,
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