Items tagged: antimilitarismo
30 novembre. Quando, verso le 11, gli antirazzisti arrivano alla spicciolata in piazza della Repubblica, gli “abusivi della domenica” hanno già allineato i loro teli per terra, e qualcuno sta già esponendo le sue mercanzie. La polizia e gli alpini, una ventina in tutto, stanno nascosti in via Cottolengo a compiere la loro missione: presidiare
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Porta Palazzo. Tanti applausi per gli alpini Tantissimi residenti, italiani e stranieri, si sono stretti attorno agli alpini, per la festa organizzata dai Comitati spontanei. Un flop, al contrario, la contro-manifestazione organizzata in piazza dagli anarchici. Non ci sono stati incidenti grazie all’imponente servizio d’ordine. (La Stampa, 24 novembre 2008)
23 novembre. Domenica, dal fronte di Porta Palazzo. Con le retrovie malamente coperte della triste festa in onore degli Alpini, organizzata dai comitati dei commercianti in via Cottolengo, la polizia può avanzare fino ad occupare il parcheggio dietro il Palafuksas, quel parcheggio dove ultimamente resisteva il mercato spontaneo domenicale sgomberato un mese fa, proprio da
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Ammira, scarica, fotocopia e diffondi anche le innumerevoli altre locandine dell’iniziativa… La prima, la seconda,la terza e la quarta.
Il sole è già tramontato su Porta Palazzo, e l’ultima bancarella del mercato abusivo della domenica ha già smontato da un pezzo, ma sui muri di via Cottolengo rimangono ben visibili due scritte. Ve le proponiamo prima che vengano cancellate dai diretti interessati, probabilmente domani. Nel frattempo, ascolta un reportage dai microfoni di Radio Blackout
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9 novembre. Tra fanfare, preti in divisa e battimani le truppe sfilano nel centro cittadino, in occasione del novantesimo anniversario della fine della Grande Guerra. Nascosti tra il pubblico, decine e decine di agenti in borghese, pagati per prevenire fastidi e contestazioni. In prima fila, Carlo Verra ed altri esponenti dei comitati dei commercianti, ad
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4 novembre. Durante la notte precedente alla festa delle forze armate, ignoti imbrattano con vernice rossa la sede della Scuola di applicazioni militari a Torino, lasciando sul muro la scritta “scuola di assassini”, per ricordare chi e che cosa studia lì dentro, e per terra alcuni manichini insanguinati, per ricordare gli effetti nefasti di certi
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Abbiamo ricevuto questo comunicato da un Liceo occupato a Milano, e ci siamo commossi. Non certo perché sia la prima occupazione di questo movimento, ma perché ci risulta essere la prima occupazione vera, cioé completamente autogestita dagli studenti, senza gli insegnanti. Chi vuole, lo può volantinare nella propria scuola, o nella prima scuola che incontra
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