Liberato Fabio
4 marzo. Dopo diciassette giorni alla Vallette, è stato scarcerato Fabio, arrestato in piazza Rebaudengo. Agli altri due suoi coimputati è stato revocato l’obbligo di firma quotidiano in questura.
4 marzo. Dopo diciassette giorni alla Vallette, è stato scarcerato Fabio, arrestato in piazza Rebaudengo. Agli altri due suoi coimputati è stato revocato l’obbligo di firma quotidiano in questura.
4 marzo. Non c’è ancora alcuna notizia rispetto agli esiti del Tribunale del Riesame per Fabio, l’ultimo degli antirazzisti arrestati in Piazza Rebaudengo il 17 febbraio scorso ad essere ancora in carcere. Durante l’udienza di ieri, l’avvocato ha richiesto la scarcerazione per Fabio e la revoca della misura della firma quotidiana in questura per gli
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4 marzo. Michelangelo Gobbi, vicequestore e dirigente del commissariato Dora-Vanchiglia, viene investito a bordo della sua moto all’angolo tra corso Regina Margherita e via Montebello. Terminata una retata a Porta Palazzo – e nell’attesa di farne un’altra due ore dopo (non ci è dato sapere dove) – si rilassava correndo con la sua Harley, della
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2 marzo. Le strade del centro sono blindatissime per la visita di Silvio Berlusconi. Ancora una volta, però, i sovversivi riescono a beffare la Digos. Uno di loro riesce a scippare un intero scatolone di bandiere del Partito delle Libertà da un gazebo in piena Piazza Castello. Le bandiere saranno poi ritrovate sparpagliate sul selciato
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Ricordate, ad ottobre, quando andò a fuoco il campo nomadi di via Vistrorio? Nessuno – tra Carabinieri, giornalisti, consoli, autorità varie – diede retta ai Rom che sostenevano di avere subìto un attentato – e di averlo subìto probabilmente da italiani della zona. I giornalisti, in particolare, si prodigarono nel dare spazio alle ipotesi più
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1 marzo. Carmagnola, mercato del sabato. Volantinaggio itinerante contro il razzismo, in solidarietà con i tre di piazza Rebaudengo. Nei pressi di un banchetto della Lega Nord, i pericolosi volantinatori vengono circondati e identificati da una decina tra vigili e carabinieri.
Vous vous en souvenez? En décembre 2005, un infirmier marocain, Abderrahim B. restait paralysé suite à une grave blessure à la moelle épinière. Une blessure qu’il s’était faite au siège de la coopérative Vita Serena [Vie sereine], située Corso Giulio Cesare, pour laquelle il travaillait. Au début, on a dit que le marocain était ivre
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Ve lo ricordate? Nel dicembre del 2005 un infermiere marocchino, Abderrahim B., rimane paralizzato per una grave lesione alla spina dorsale. Lesione che si era procurato nella sede di Corso Giulio Cesare della cooperativa “Vita Serena”, per la quale lavorava. Inizialmente si disse che il marocchino era ubriaco e che si era fatto male da
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29 febbraio. Due sconosciuti fanno irruzione nella sede torinese di Forza Italia e vi gettano un secchio colmo di escrementi.
24 febbraio. Di fronte al carcere delle Vallette, rumoroso saluto a Fabio, l’ultimo degli antirazzisti di Piazza Rebaudengo ancora in carcere, e a tutti i detenuti.