Items tagged: cronaca vera

Una pianta marcia

16 aprile. Collina di Torino, zona di ville di lusso e locali per ricchi. All’una di notte un ristoratore torna a casa e incrocia due volanti che scendono ad alta velocità. Poco più avanti trova un ragazzino di 15 anni, in lacrime e senza scarpe. Dice di essere senegalese, racconta di essere stato picchiato e
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Ideale e realtà

Una giovane mamma di 21 anni viene stuprata nella metropolitana mentre corre all’ospedale dal figlioletto nato prematuro. Le reazioni sono rabbiose, la campagna elettorale si infiamma. La destra convoca una manifestazione davanti alla stazione in cui chiede di espellere tutti i membri dell’etnia dello stupratore e castrarli chimicamente, durante il corteo alcuni immigrati vengono malmenati.
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Affari

Giuseppe Picchetto si occupa di affari. Ex presidente della Camera di commercio di Torino, siede nei consigli di amministrazione dell’Unicredit e della Compagnia di San Paolo. Sempre pronto a cogliere l’attimo, ha incrociato l’ambasciatore di Tel Aviv a spasso per la città e gli è piombato addosso per proporgli di aprire qui da noi una
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Mongiello, chi era costui?

Il signor Dario Mongiello (da Pinerolo) è uno sconosciuto perfetto. Mezza età, calvizie incipiente, qualche chilo di troppo sotto al golfino: proprio il personaggio che, bene o male, tende a passare sempre inosservato. Così, a colpo d’occhio: un’ombra, un’ombra insignificante. Però, nonostante le apparenze, non è che Dario Mongiello sia un perfetto sconosciuto – per
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Une vie normale

Vous vous en souvenez? En décembre 2005, un infirmier marocain, Abderrahim B. restait paralysé suite à une grave blessure à la moelle épinière. Une blessure qu’il s’était faite au siège de la coopérative Vita Serena [Vie sereine], située Corso Giulio Cesare, pour laquelle il travaillait. Au début, on a dit que le marocain était ivre
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Una vita normale

Ve lo ricordate? Nel dicembre del 2005 un infermiere marocchino, Abderrahim B., rimane paralizzato per una grave lesione alla spina dorsale. Lesione che si era procurato nella sede di Corso Giulio Cesare della cooperativa “Vita Serena”, per la quale lavorava. Inizialmente si disse che il marocchino era ubriaco e che si era fatto male da
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Giustizieri

Due tossici, nel parcheggio di un ospedale. Uno si sbraccia in direzione di un’auto in arrivo, indica un posto libero, fornisce ad alta voce qualche indicazione supplementare – «sterza… ancora… ora indietro… ancora… stop!». Cortese ed efficiente, ritira la sua moneta e ringrazia. L’altro se ne sta in disparte, a leggere il giornale. «Hai visto?
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Ventunesimo secolo

«No, no, il colore della pelle non fa la differenza. Siamo nel Ventunesimo secolo, si figuri! E poi, in una moderna democrazia liberale come la nostra…» Una piazza. Al centro della piazza c’è un monumento, ai lati ci sono dei portici. Intorno al monumento si raduna gente, con striscioni e con bandiere. Altra ancora ne
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Settimo

Già sei moldavo, e non è una fortuna: tutti ti prendono per rumeno – e quindi pesci in faccia ogni minuto. Però non sei rumeno – niente Unione Europea e quindi ti possono espellere così, in un baleno e senza tanti cristi. Poi vivi a Settimo torinese, che non è un bel vivere: prendi Torino
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