Items tagged: guerra ai proletari

Gtt complice di…

6 Giugno. Circolano alcune notizie di grosse retate sui mezzi pubblici di trasporto, in pieno giorno, al capolinea del 67 a Moncalieri, o sul 4. Funzionari della Gtt assieme a diversi poliziotti chiedono i documenti, non il biglietto. Separano gli stranieri dagli italiani, le donne dagli uomini, e li caricano su mezzi blindati.

Arresti a San Salvario

5 giugno. La polizia arresta 5 stranieri a San Salvario tra via Galliari e via Saluzzo: due peruviani per rissa, e altri tre immigrati senza documenti.

La solita polizia

4 giugno. La giornata al Cpt si apre con un nuovo pestaggio. Due poliziotti addosso alla faccia di un recluso – una maschera di sangue. La notizia varca le mura in pochi minuti e si attiva la solidarietà: circolano i numeri di telefono del Centro e della Croce Rossa e tanta gente ne sa fare
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Baldacci in Tv

3 giugno. Una strana mattinata, quella di oggi, per i reclusi del Cpt di Corso Brunelleschi. Al risveglio i militari della Croce Rossa che presidiano il Centro sono gentili ed affabili come non mai. Dalla direzione regalano un giornale a ciascun clandestino – addirittura. Non è proprio un Grand Hotel, ma il clima che si
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Baldacci

Una settimana fa è morto Fathi Hassan Nejl, magrebino di 38 anni. È morto perché non aveva i documenti. È morto perché la Legge lo ha chiamato: «clandestino». È morto perché una organizzazione umanitaria — la Croce Rossa italiana — lo ha lasciato agonizzare senza cure.

Burocrati

2 giugno. Sono i giudici di pace a decidere se un clandestino deve essere espulso o meno, e le udienze per la convalida dell’espulsione vengono effettuate nel CPT. Rosa Battaglia Ott, coordinatrice dei giudice di pace di Torino, racconta ai giornali il suo “duro lavoro” da burocrate complice delle espulsioni. «Negli occhi di certi immigrati
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Fuori e dentro una gabbia

Per raccontarvi questa settimana al Cpt può bastarvi questa intervista, raccolta da Radio Blackout proprio durante lo svolgimento del presidio e della manifestazione di sabato. Noi fuori – anche in tanti – ad urlare e a battere e lanciar petardi. Lui dentro ad ascoltarci far casino e a parlare con la radio. Noi fuori –
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Un corteo e un presidio (fuori dalla gabbia)

31 maggio. Nel pomeriggio un corteo parte da piazza Sabotino, per dirigersi verso il Cpt. Centinaia di persone, italiani e stranieri, sfilano chiedendo la chiusura del Centro e libertà di movimento per tutti. Intanto, un gruppo di antirazzisti comincia a radunarsi sotto le mura del lager torinese, ad urlare “libertà”, a parlare con i reclusi,
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Una mattina qualsiasi (in una gabbia)

31 maggio. Proprio nella stessa sezione dove è la settimana precedente era morto Hassan, le guardie entrano con i manganelli e si avventano su due reclusi. Uno lo spogliano, lo ammanettano mani e piedi e lo riempiono di manganellate. L’altro pure se le prende, ma da vestito. La colpa contestata ai due era di correre
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La rivolta non ha genere

30 maggio. Durante un blitz della polizia al club Glams, gli oltre 500 presenti, tra cui alcuni trans brasiliani, fischiano gli agenti, guidati dal vicequestore Sanna, e intonano cori da stadio. “Serpeggia una curiosa intolleranza verso le forze dell’ordine, in perfetta sintonia con gli episodi di piazza Vittorio,” chiosa la Stampa.