Wall Street… a secco
19 marzo. Per una settimana il Wall Street, “bar dei peruviani” di via Garizio 29, non potrà vendere alcolici. Da tempo i residenti si lamentano per gli schiamazzi e qualche rissa. La titolare parla invece di “razzismo”.
19 marzo. Per una settimana il Wall Street, “bar dei peruviani” di via Garizio 29, non potrà vendere alcolici. Da tempo i residenti si lamentano per gli schiamazzi e qualche rissa. La titolare parla invece di “razzismo”.
19 marzo. Borgaro. Un autista di 40 anni ruba la Bmw del suo datore di lavoro e chiede un riscatto di 6mila euro.
17 marzo. Una decina di giovanissimi zingarelli salgono su un autobus della linea 2 in piazza Derna, svuotano un estintore e scendono alla fermata successiva, dileguandosi. Inutile la chiamata al 113 di una zelante passeggera.
17 marzo. Borgaro. Gli operai della Stampal hanno bloccato i cancelli di via Lombardia 6 per protestare contro la crisi dell’azienda.
17 marzo. Sospese le “tre giornate dello studente” all’Istituto magistrale Berti di via Duchessa Iolanda a Torino. Quattro ragazzi “esterni” sono sorpresi all’interno della scuola e cacciati da una professoressa, non senza qualche difficoltà. Un centinaio di irriduicibili si barrica in cortile per protestare. Sul posto interviene anche la polizia.
17 marzo. Cacciati dalla discoteca Life di Corso Massimo D’Azeglio, due ventenni hanno minacciato con due pistole (una autentica e una giocattolo) il proprietario e il buttafuori, puntando poi le armi contro i carabinieri. Convinti ad arrendersi, sono stati arrestati.
17 marzo. No alla cementificazione di Piazza Manno. No al licenziamento delle maestre degli asili nido. No all’uso di psicofarmaci per i bambini. No allo sgombero dell’Asilo occupato. Questi i temi dei quattro presidi davanti al municipio di Torino.
14 marzo. Durante una retata al Parco Stura un agente si frattura una mano.
13 marzo. Un giovane collegnese si finge intermediatore immobiliare e riesce farsi consegnare – dentro a un bar di corso Francia, a Torino – cinquantamila euro in contanti dai proprietari di una grande tenuta umbra. Poi qualcosa va storto e questo tentativo di critica pratica alla speculazione edilizia naufraga, tra avvocati che urlano, inseguimenti in
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13 marzo. L’apertura al pubblico della Reggia di Venaria ha finalmente rivelato una qualche utilità sociale. Nel giro di quattro giorni, difatti, la biglietteria è stata svaligiata due volte.